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11 OTTOBRE 2023

NASCE LA PREVENZIONE ATTIVA CONTRO I TUMORI IN ITALIA IL PIÙ INNOVATIVO MODELLO OPERATIVO AL MONDO

La prof. Albini: “Oggi è possibile intercettare le condizioni prodromiche dell’insorgenza di un cancro con dei test che permetteranno di prevenire i tumori”. Il dott. Quagliata: “Uno è frutto della ricerca del nostro Paese: uno spin-off dell’Università di Tor Vergata”. Il dott. Mucci: “Misuriamo instabilità genomica, infiammazione, squilibrio del sistema immunitario e del microbioma”. La prof. Berardi: “Una rivoluzione su cui promuovere cultura fra l’intera popolazione”

Roma, 11 ottobre 2023 – Si chiama “Cancer Driver Interception” ed è la nuova frontiera della lotta al cancro, una prevenzione attiva sulle condizioni che possono far nascere un tumore. “È provato scientificamente: la cancerogenesi dura anni – spiega la prof. Adriana Albini, dell’IEO, Responsabile del Working Group Cancer Prevention di AACR (American Association for Cancer Research) – all’inizio si verificano alcune condizioni predisponenti che, se intercettate e modificate, possono arrestare il processo, prevenendo l’insorgere della neoplasia. Condizioni ora chiare e studiate con decine di pubblicazioni scientifiche che possono essere monitorate con semplici test. In Italia messo a punto il più innovativo modello operativo al mondo: il protocollo HELIXAFE”. Sviluppato da uno spin-off dell’Università Tor Vergata, è stato presentato oggi in una Consensus Conference “Nuovo approccio nella prevenzione dei tumori, in Italia il primo modello al mondo” a Palazzo Giustiniani, presso il Senato della Repubblica su iniziativa del Presidente della 10a Commissione Affari sociali, sanità, lavoro pubblico e privato, previdenza sociale, Francesco Zaffini.

“Una vera e propria rivoluzione – sottolinea la prof. Rossana Berardi, Ordinario di Oncologia all’Università Politecnica delle Marche, e membro del Direttivo Nazionale AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica) – che trasforma radicalmente il punto di vista sull’approccio ai tumori, incentrato oggi esclusivamente sulla diagnosi precoce e sulle terapie, a partire dall’individuazione di Cancer Drivers che intercettano e trattano le condizioni fisiopatologiche che determinano lo sviluppo dei tumori. Come per le malattie cardiovascolari possiamo controllare la pressione arteriosa e il livello di colesterolo, fattori di rischio davvero importanti, oggi possiamo verificare le mutazioni che portano all’insorgenza dei tumori”. Come? Con l’analisi dell’instabilità genomica, del controllo dell’infiammazione cronica, dello squilibrio del sistema immunitario e della flora batterica intestinale.

“L’instabilità genomica è il driver principale – sottolinea il dott. Giuseppe Mucci, Presidente di Bioscience Foundation – il DNA di ciascuno di noi, riceve diverse migliaia di lesioni quotidiane che vengono però riparate da geni oncosoppressori. Se, questi geni, però, smettono di funzionare e non riparano più i danni, si formano le mutazioni somatiche (acquisite). Queste rappresentano l’indicatore dell’inattività sopraggiunta dei geni oncosoppressori e quindi della condizione prodromica dello sviluppo dei tumori solidi. Ciò avviene mediante il sequenziamento del DNA libero circolante, che si ottiene con un semplice prelievo di sangue. Non solo, è necessario controllare anche l’infiammazione cronica, con l’analisi di 9 citochine per evidenziare una condizione di infiammazione sistemica. E ancora, la misurazione del rapporto CD4/CD8, monociti, evidenzia l’equilibrio o lo squilibrio del sistema immunitario. Mentre con il sequenziamento di un campione di feci, è possibile analizzare una quarta funzione driver, che è lo squilibrio della flora batterica intestinale”.

“Le tecniche di sequenziamento del DNA libero circolante rappresentano una svolta epocale nella prevenzione del cancro, – sottolinea il dott. Luca Quagliata, Biotecnologo Molecolare, Università di Heidelberg in Germania – ciò perché consentono la valutazione delle conseguenze dovute all’impatto genotossico accumulato nel DNA e può diventare driver del cancro. Come studiato dallo spin-off dell’Università Tor Vergata, frutto della ricerca italiana”.

“Il numero assoluto di tumori nei Paesi occidentali aumenta, ma cala la mortalità, grazie alla diagnosi precoce – aggiunge il prof. Saverio Cinieri, Presidente Nazionale AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica) -. In Italia nel 2022 sono state registrate 390.000 diagnosi, 14.000 in più rispetto al 2020. Dobbiamo intervenire sulla prevenzione primaria, con la correzione di scorretti stili di vita, soprattutto fumo, sovrappeso e sedentarietà, ed ora anche sulla prevenzione attiva. Per questo va sviluppato un progetto di comunicazione ed educazione importante fra i clinici, ma soprattutto fra i medici di famiglia.”

“Il nostro compito è proprio quello di ridurre il carico di malattia oncologica – afferma il dott. Pier Luigi Bartoletti, Vicesegretario Nazionale della Fimmg (Federazione italiana Medici di famiglia) – poter intervenire attraverso controlli prodromici, rappresenta un passo in avanti notevole”.

“Il tumore è una malattia che colpisce soprattutto gli anziani, ma che si sviluppa negli anni sin da giovani – ricorda il dott. Roberto Messina, Presidente Nazionale di Senior Federanziani – per questo è importante agire sulla prevenzione primaria e attiva con questi nuovi test, per avere una terza età libera da malattie importanti come quelle oncologiche”.

La Consensus Conference di oggi al Senato è stata promossa da Bioscience Foundation, una associazione no profit che nasce dalla collaborazione fra Università Tor Vergata di Roma e sita presso l’ospedale San Raffaele di Milano, con un comitato scientifico di assoluto livello. “Quello di oggi – conclude Giuseppe Mucci, Presidente di Bioscience Foundation – è il primo convegno nazionale di confronto sulla prevenzione attiva. Da qui parte un lungo percorso educazionale e culturale rivolto a 360 gradi ai medici, alle istituzioni, alle associazioni pazienti, alla popolazione”.

ASCOLTA GLI INTERVENTI

“Prevenzione attiva del cancro, nuovo paradigma globale”

Adriana Albini,
IRCCS Istituto Europeo di Oncologia (IEO), Milano

“I numeri del cancro: cala la mortalità, aumenta l’incidenza”

Saverio Cinieri,
Presidente AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica)

Il nuovo paradigma: “La Cancer Driver Interception”

Giuseppe Mucci,
Presidente Bioscience Foundation

“Il ruolo delle mutazioni somatiche nella prevenzione e nella diagnosi precoce”

Luca Quagliata,
Biotecnologo Molecolare, Università di Heidelberg, Germania

“L’importanza di anticipare la Cancer Early Detection”

Rossana Berardi,
Prof. Ordinario di Oncologia – Università delle Marche

“Il ruolo delle varianti germinali rare e comuni nella Cancer Driver Interception”

Giuseppe Novelli,
Ordinario di Genetica Medica – Università degli studi Tor Vergata, ROMA