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Il protocollo Helixafe

Protocollo HELIXAFE: un modello di prevenzione innovativa

Per molti anni, la valutazione del rischio per lo sviluppo di tumori si è basata esclusivamente sulla storia medico clinica e sullo studio della familiarità del paziente. Oggi, con il protocollo Helixafe è possibile analizzare il rischio sulla base di parametri oggettivi, analizzabili grazie a moderne tecniche di sequenziamento del DNA.

Il cancro è una malattia genetica. Ogni giorno, il nostro DNA viene danneggiato migliaia di volte da cause naturali e fattori esterni (come alcol, droghe, inquinamento, ormoni, fumo, cibo spazzatura, radiazioni, …). Il nostro organismo ripara questi danni utilizzando una funzione corporea che si occupa del monitoraggio e del mantenimento dell’integrità del DNA. Nel caso in cui questo sistema smetta di funzionare, il DNA non può essere riparato e i danni si accumulano progressivamente dando origine a mutazioni somatiche. Tale accumulo di danni rappresenta la fase iniziale dello sviluppo di tumori, quando non si hanno sintomi.

Proprio qui entra in gioco il protocollo di prevenzione HELIXAFE, finalizzato all’analisi e valutazione delle condizioni fisiopatologiche prodromiche dei tumori (esclusi quelli del cervello).

Questo protocollo innovativo effettua il monitoraggio delle mutazioni somatiche. Ogni test HELIXAFE è specifico per esaminare e monitorare uno specifico gruppo di geni e le loro possibili mutazioni.

Instabilità genomica

Infiammazione cronica

Squilibrio sistema immunitario

Squilibrio flora batterica

L’utilità clinica del test HELIXAFE è stata dimostrata da uno studio pubblicato sulla rivista scientifica Cell Death & Disease da un gruppo internazionale di esperti coordinato dai ricercatori di Bioscience Genomics, spin-off partecipato dall’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” e da Bioscience Institute.

Il protocollo Helixafe è stato presentato in una Consensus Conference presso il Senato della Repubblica Italiana. Vai al White Paper.